Venezia merita sempre un passaggio, anche se rapido, perdendosi tra le calli. In questa estate torrida dove si respira umidità la città è ancora più abbagliante. Passeggiando tra la stazione, il ghetto e la Ca D’oro si scorgono cortili abbandonati, persone solitarie e opere d’arte in una città essa stessa opera d’arte.
Il ghetto
Il più antico ghetto del mondo si trova proprio a Venezia. Oggi sono pochi gli ebrei che vivono qui, ma una volta ci abitarono oltre 5.000 persone su uno spazio molto ristretto. Essendo una potenza commerciale e marittima nell’area mediterranea orientale, Venezia venne subito in contatto con culture straniere. Non sorprende dunque che a Venezia già in quel tempo si trovassero molte culture e religioni diverse. Quindi non si ebbe un comportamento ostile nei confronti degli ebrei e quando nel XVI secolo iniziò a nascere l´antisemitismo, il doge decise di trasferire tutti gli ebrei in un quartiere proprio, circondato da quattro canali e raggiungibili solamente via ponti. Di notte gli ingressi furono sigillati dall’esterno. Nel dialetto veneziano questo quartiere fu denominato “ghetto”. La “soluzione ebrea” di Venezia fu ben presto adottata da altre città italiane e infine da tutta l´Europa – e anche il nome rimase lo stesso fino ad oggi.
La Biennale d’arte
La Biennale di Venezia è tra le più antiche, importanti e prestigiose rassegne internazionali d’arte contemporanea al mondo. Nata come società di cultura nel 1895 con l’organizzazione della prima Esposizione Biennale d’Arte del mondo, al fine di stimolare l’attività artistica e il mercato dell’arte nella città di Venezia e nell’unificato stato italiano, ha tuttora il fine di promuovere le nuove tendenze artistiche ed organizza manifestazioni internazionali nelle arti contemporanee.
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