Smontaggio Expo 2015
Ho lavorato in Expo Milano 2015 e testimoniato la fase di smantellamento dei padiglioni. E’ stato simbolico e significativo per me poter osservare e fotografare questo periodo. Un modo unico per accettare la fine di un momento così intenso vissuto da tutte le persone che ci hanno lavorato e contribuito a costruirlo. Alcuni l’hanno visto nascere, molti si sono goduti i 6 mesi di vita, ma pochi hanno assistito a questa fase “distruttiva” che ritengo, se pur malinconica sotto certi aspetti, affascinante e degna di nota.
Expo ha lasciato un grande vuoto, sia per chi lo ha vissuto in prima persona, sia come spazio fisico. Delle 13.000 persone che ci hanno lavorato, alcune sono rimaste, altre sono partite. Dentro questa spazio chiuso si sono sviluppate relazioni collettive che hanno dato un senso di appartenenza. Hanno generato un’identità in cui la città virtuale ha saputo trasformare l’Io in Noi. Senza Expo come aggregatore non sarebbe mai potuto accadere e ognuno è stato testimone di uno sforzo comune che oggi diventa memoria. Memoria per immagini.
Durante i mesi dell’inverno arrivando alla primavera il sito piano piano veniva restituito allo stato originario del terreno. E la natura tornava a fiorire dove prima passavano milioni di visitatori.