Milano e il castello Sforzesco – Mostra Osaka 2023
Il 3 ottobre 2022 il Castello di Osaka e il Castello Sforzesco hanno stipulato una partnership per l’amicizia tra i rispettivi castelli. In occasione del primo anniversario della partnership, si tiene una mostra fotografica e una conferenza sulla città di Milano e sul Castello Sforzesco.
●Municipio di Osaka (21 luglio /4 agosto 2023)
●International House, Osaka (18 settembre/21 settembre 2023)
●Torre del Castello di Osaka (3 ottobre/ 7 novembre 2023)
La felice circostanza dell’importante manifestazione prevista quest’anno al castello di Osaka, ci consente l’opportunità di proporre una galleria fotografica del Castello Sforzesco di Milano, gemellato con quello della città nipponica, di cui abbiamo avuto l’onore di ospitare una rappresentanza l’anno passato, proprio all’interno delle mura della nostra antica fortezza.
Il castrum Portae Jovis, come era chiamato un tempo, oggi Castello Sforzesco, è, assieme al Duomo, il simbolo della nostra città; attraverso un servizio fotografico appositamente realizzato da Elena Galimberti, intendiamo presentare al pubblico giapponese una visione contemporanea di Milano, dove l’antico fortilizio spicca nel pieno centro cittadino, con tutta la sua imponente mole; passato e presente si fondono in una visione unica, suggestiva e molto apprezzata dai tantissimi turisti che ogni anno visitano la città e i suoi principali monumenti.
Fu soprattutto grazie alla dedizione del grande architetto milanese Luca Beltrami (1854-1933) se oggi possiamo ancora ammirare la fortezza già dimora della famiglia Sforza, signori di Milano, in tutta la sua bellezza. Scorrendo le immagini, possiamo apprezzare le architetture castellane inserite nel moderno contesto urbano, in costante trasformazione; alcune vedute più ravvicinate e interne ci consentono poi di osservare le diverse aree del castello, per come sono state ristrutturate oltre un secolo fa dal Beltrami, seguendo una filologica impronta, affidata ai documenti e alle testimonianze d’epoca: il castello di oggi è molto simile a quello che doveva apparire oltre cinquecento anni fa!
Naturalmente oggi la vocazione museale ne è la sua principale caratteristica, ma ben individuate sono le sue aree che anticamente lo caratterizzavano: la grande Piazza d’Armi, la Corte Ducale, l’area fortificata della Rocchetta, il Portico dell’Elefante, e le sue quattro torri: quella detta di Bona di Savoia, la grande Torre del Filarete, interamente ricostruita dal Beltrami, seguendo antiche indicazioni che ne ricordavano la costruzione dovuta all’architetto Filarete nel Quattrocento, e i due massicci torrioni laterali a due lati della Torre Umberto, o del Filarete, principale ingresso del castello: a sud-est quello del Carmine, vicino all’omonima porta, e a sud-ovest il torrione di Santo Spirito.
Non dimentichiamo inoltre che il castello di oggi ricorda quello antico nel suo momento di massimo splendore, quando tra le sue mura operavano alcuni tra i più grandi artisti del Rinascimento italiano: tra tutti Leonardo da Vinci, Bramante e il Bramantino. Come sede museale vogliamo ricordare infine anche la Pietà Rondanini, realizzata da Michelangelo Buonarroti negli ultimi anni di vita. La scultura fu acquistata dal Comune di Milano nel 1952 e subito posizionata al termine del percorso dei Musei d’Arte Antica, nell’area della Corte Ducale. Come testimoniano le immagini, oggi la sua nuova collocazione è, sempre al castello, nel nuovo museo della Pietà Rondanini, nell’Antico Ospedale degli Spagnoli, un significativo edificio ricco di decorazioni cinquecentesche che illustrano il Credo degli Apostoli sulle sue volte, riportando l’opera, estranea alla cultura artistica lombarda, in un ambito simbolico di maggiore appartenenza: il luogo che la ospita era infatti destinato alla cura dei soldati malati e oggi la presenza di questa scultura, unica al mondo per la manifestazione del dolore che sprigiona, costituisce un potente invito alla preghiera e alla riflessione.
Le due città gemelle di Osaka e di Milano, attraverso i due principali simboli che le caratterizzano, parlano oggi al mondo comunicando l’amore per il loro glorioso passato fuso con grande equilibrio nella modernità delle nostre evolute e sempre più aperte città.